appello

Appello a tutti...

Quest'anno il Lampedusa in Festival è arrivato alla sua terza edizione. Con molto entusiasmo stiamo portando avanti questa iniziativa che riteniamo sia importante per Lampedusa, i lampedusani e tutti coloro che amano l'isola. Purtroppo, anche quest'anno, dobbiamo fare i conti con le nostre tante idee e i nostri pochi fondi per realizzarle.

Chiediamo a tutti coloro che credono nel Lampedusa in Festival e nel lavoro che Askavusa sta facendo -rispetto all'immigrazione e al territorio di Lampedusa- di dare un contributo, anche minimo, per permettere al Festival di svolgere quella funzione di confronto e arricchimento culturale che ha avuto nelle passate edizioni.

Per donazioni:
Ass. Culturale Askavusa
Banca Sant'Angelo
IBAN: IT 06N0577282960000000006970

visita il sito

www.lampedusainfestival.com

contattaci

askavusa@gmail.com






mercoledì 30 giugno 2010

Lampedusa Il Consiglio Comunale Approva tutto


Si è concluso Il consiglio comunale di Lampedusa svoltosi presso la sala consiliare dell'area marina protetta lunedì 28 giugno alle ore 15:00.
La maggioranza ha approvato tutti i punti in discussione tra le proteste dell'opposizione.
L'atmosfera è ormai pesante, i servizi elargiti dal comune sono inesistenti e i cittadini attendono con ansia nuove elezioni.
Il sindaco parla di danni erariali causati dai cittadini mentre tace sugli stipendi d'oro dei dirigenti e svende terreni comunali ad aziende quando potrebbe darle in concessione a tempo determinato.
Il comune è fallito, un comune che non può distribuire neanche i sacchetti per la differenziata porta a porta non può approvare nessun bilancio.



Arci Askavusa


martedì 29 giugno 2010

Ecocalendario Lampedusa: Verso le cazzate infinite e oltre...



Salve a tutti i lettori del blog,

Torniamo a parlare della gestione dei rifiuti a Lampedusa.
Il comune di Lampedusa e Linosa, qualche settimana fa ha messo in circolazione un Ecocalendario che di Eco ha ben poco, ma che per l'assessore all'ecologia Giorgio Lazzara sembra essere la soluzione o almeno così vuol fare credere ai cittadini.
Ma partiamo analizzando punto per punto il comunicato dello pseudo Ecocalendario a orgogliosissima firma del Sindaco Bernardino De Rubeis e l'Assessore all'Ecologia Giorgio Lazzara:


Istruzioni su come utilizzare l' Ecocalendario

  • Vista la necessità di salvaguardare il nostro territorio e renderlo più vivibile ed accogliente per i turisti ma soprattutto per tutti noi isolani si prega tutta la cittadinanza ad una totale collaborazione.
[Punto 1 - Nel primo punto il comune chiede una totale collaborazione alla cittadinanza.
Fin qui tutto filerebbe liscio, se non fosse per il fatto che non si può chiedere una collaborazione in tal senso soltanto a fini propagandistici e poi buttare tutto alla rinfusa in discarica. Nessuno di noi cittadini conosce il percorso reale che compiono i rifiuti verso lo smaltimento. Prima di chiedere collaborazione e stilare un Calendario per la raccolta dei materiali casa per casa, si devono stabilire i metodi di smaltimento e allacciare rapporti con le aziende che lavorano i materiali che andremo a differenziare evitando così l'invio a discariche e/o a impianti di incenerimento che rilasciano nell'aria nanoparticelle altamente tossiche che nessun filtro al mondo è in grado di trattenere]

Rispettare la cadenza settimanale indicata dal calendario.

  • ORGANICO
(Resti di tutti i tipi di cibo, tutto quello che non si può riciclare).
[Punto 2 - Questo punto del comunicato mette in evidenza quanto carente sia la conoscenza di questa amministrazione in merito alla gestione dei rifiuti.
Come si può notare l'amministrazione inserisce il rifiuto organico, quindi l'umido nella categoria dei rifiuti non riciclabili, questa è pura fantasia, tipo la favola di cappuccetto rosso, pura suggestione post sbronza.
Infatti i rifiuti organici possono essere totalmente riciclabili in appositi bidoncini per il compostaggio domestico che il comune dovrebbe mettere a disposizione dei cittadini obbligatoriamente, visto che non esiste un impianto di compostaggio sull'isola, in questo modo i cittadini potrebbero ricavare del concime di prima qualità a costo zero per la loro terra senza invadere le discariche di rifiuti e odori nauseabondi]

• Posizionare il sacchetto con la tipologia del rifiuto come indicato dal calendario davanti al proprio n° civico.
[Punto 3 - Il terzo punto del comunicato mette in luce l'inadempienza comunale nella distribuzione di bidoncini colorati per la raccolta differenziata casalinga. L'interpretazione del terzo punto è: Lasciate i sacchetti fuori la porta che ci pensano gli animali randagi a prelevarli a costo zero]


• Vista l'impossibilità a distribuire i sacchetti colorati si consiglia di usare buste per la spesa.
[Punto 4 - Il quarto punto è da leggere attentamente, una vera chicca gestionale.
Vista l'impossibilità a distribuire sacchetti colorati si consiglia di usare buste per la spesa???
Tralasciamo il fatto che i sacchetti oltre che essere colorati devono essere pure trasparenti per consentire all'operatore addetto al ritiro di distinguere un sacchetto con materiali differenziati da uno con materiali svogliatamente differenziati.
Ma un comune che paga i suoi dirigenti con migliaia di euro l'anno si rivolge ai cittadini in questo modo?
Prima vengono i servizi e dopo e solo dopo, se resta qualcosa si pagano gli stipendi dei dirigenti in modo equo e proporzionato alle risorse economiche comunali. Se qualche dirigente non è d'accordo, che vada pure a lavorare da qualche altra parte, qui a Lampedusa la festa è finita per i cittadini e di conseguenza deve esserlo anche per loro, c'è gente disposta a fare il loro lavoro anche per molto meno]


• Ridurre il volume delle bottiglie di Plastica e richiuderli con il proprio tappo.
[Punto 5 - Il quinto punto è un consiglio indispensabile la dove l'intelletto umano non arrivi a capire che pressando le bottiglie si ha meno volume d'ingombro all'interno del sacchetto]

• Ridurre notevolmente l'abbandono dei rifiuti ingombranti nelle strade chiamando il numero telefonico indicato e prenotarsi il ritiro a domicilio.
[Punto 6 - Il sesto punto sembra essere il più sensato di tutto il breve e striminzito comunicato, anche se metaforicamente parlando resta il fatto che si sta costruendo una casa partendo dal tetto anzichè dalle fondamenta]

• Per le abitazioni che non sono coperte momentaneamente dal servizio di raccolta "porta a porta" si prega di rispettare l'orario per il conferimento negli appositi cassonetti come indicato dall'ordinanza.
[Punto 7 - Sul settimo ed ultimo punto c'è da dire che raccolta differenziata porta a porta e cassonetti stradali non sono compatibili, infatti per far funzionare la raccolta porta a porta oltre ad una gestione impeccabile occorre far scomparire dalle strade tutti i cassonetti anche quelli per la raccolta differenziata (emerita presa per i fondelli) e puntare tutto sul porta a porta]

Aiutaci a differenziare!
Un ambiente sano dipende dai nostri comportamenti.


P.S. "Appunto! datevi una regolata!"
Per visualizzare la nostra proposta di raccolta differenziata porta a porta cliccare qui




Arci Askavusa
Liberi Cittadini Crescono...

domenica 27 giugno 2010

Consiglio comunale: Terreni in Vendita


Arci Askavusa informa, che domani Lunedì 28 giugno 2010, si terrà alle ore 15:00 presso l'aula consiliare dell'area marina protetta un consiglio comunale nel quale si discuterà della vendita di terreni comunali da parte del comune.
Invitiamo la cittadinanza di Lampedusa a partecipare numerosa.
E' consigliabile partecipare anche muniti di apposita videocamera, in modo da rendere pubblico qualcosa che fino ad ora è rimasto privato.
Tutti i cittadini hanno il diritto ad effettuare riprese del consiglio comunale, poichè trattasi di affari pubblici.
Coloro che siedono all'interno del consiglio comunale devono tener conto del fatto che la loro attività all'interno del comune è di dominio pubblico e come tale non può essere vincolata da alcun regolamento.
Non esiste alcun articolo della costituzione o legge sulla privacy che vieti la registrazione e la divulgazione di consigli comunali.



Arci Askavusa
Ognuno Vale Uno!






mercoledì 9 giugno 2010

Comunità di Lampedusa "Curnuta e Mazziata"


Arci Askavusa Comunica alla Senatrice Angela Maraventano, firmataria del su menzionato
manifesto che se:

-Matarazza
-Lavatrici
-Frigoriferi
-Cascittini di frutta
-Cartuna
-Cessa
-Scaldabagna

sono sparsi per tutta l'isola ci sarà un perchè.
Il perchè è semplice da individuare, non esiste a tutt'oggi una gestione comunale dei rifiuti.
Gli unici interventi dell'amministrazione sono atti alla propaganda spicciola, in stile leghista e il manifesto affisso su tutti i cassonetti oltre ad essere la prova di questa constatazione oggettiva, risulta essere perfino offensivo verso la Comunità di Lampedusa, tacciata di non saper distinguere un marciapiede da una discarica.
Quello che più ci terrorizza non è sapere che l'attuale amministrazione ha idee sbagliate in merito alla gestione dei rifiuti.
Quello che più ci terrorizza è sapere che l'attuale amministrazione non ha proprio le idee per gestire qualcosa che è nella natura di un amministrazione gestire.
Consigliamo vivamente di cliccare qui per rendersi conto di cosa vuol dire gestione dei rifiuti da parte di un amministrazione comunale.
Siamo consapevoli che non è possibile lanciare delle critiche senza proporre un alternativa, a questo proposito, facciamo noi cittadini quello che avrebbe dovuto fare l'amministrazione, ovvero proporre qualcosa di sensato sulla gestione dei rifiuti, invece di cimentarsi esclusivamente nella propaganda "Calderoliana".


PROPOSTA SISTEMA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA

In riferimento al Regolamento Comunale Gestione dei Rifiuti, il Comune deve adottare iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dai rifiuti , deve favorire la riduzione dello smaltimento attraverso:

- Il reimpiego e il riciclaggio

- Forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti

- Adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano la separazione della Raccolta Differenziata

Nell’attività di gestione dei rifiuti urbani, il Comune si può avvalere della collaborazione delle associazioni di volontariato e della partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni.

In base al sunto dei su citati punti, l’associazione “Arci Askavusa”, pur non tralasciando l’importanza della pratica della prevenzione e riduzione, in questo programma, da presentare all’attuale amministrazione, vuole delineare una linea guida per attuare un sistema di raccolta differenziata porta a porta come complemento nella delicata gestione dei rifiuti.

OGGETTO DELLA PROPOSTA

Come indicato nell’introduzione del presente prospetto, la proposta consiste nel richiedere al Comune l’espletamento delle seguenti prestazioni:

1) Raccolta a domicilio dei rifiuti urbani indifferenziati (frazione secca)

2) Raccolta a domicilio delle seguenti frazioni differenziate di rifiuti urbani recuperabili:

a) frazione organica

b) carta e cartone

c) imballaggi in plastica

d) vetro, metalli e alluminio

3) Dotazione in comodato d’uso a chi ne faccia richiesta di contenitori per il compostaggio domestico.

4) Abbandono della dotazione dei cassonetti stradali e relative campane per la differenziata

Sono esclusi dal servizio rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali, artigianali, agricole o attività commerciali e di servizi che, per qualità e/o quantità non siano dichiarati e/o considerati assimilabili ai rifiuti urbani come definiti dal Regolamento Comunale di Gestione dei Rifiuti.

MODALITA’ PER L’UTENZA

Verranno consegnati all’utente: - bidoncini da lt. 20 con sacchetti in mater-bi per la raccolta dell’umido organico

- sacchi da lt. 120 color… per la raccolta di imballaggi in plastica

- sacchi da 25, 55 e 110 lt color… per la raccolta del residuo secco non riciclabile (sacchi prepagati)

- bidoncini da lt. 25 colori per la raccolta di vetro, alluminio, metalli

- la carta/cartone non necessita di contenitori, deve essere impilata o legata

Il conferimento avrà luogo al piano terra, nel sito usualmente fissato per il deposito di contenitori e comunque in prossimità del fronte stradale della proprietà.

GIORNI DI RACCOLTA

Frequenza di 2 volte alla settimana per la frazione organica durante il periodo invernale (ottobre-aprile)

Frequenza di 3 volte alla settimana per la frazione organica durante il periodo estivo (maggio settembre)

Frequenza di 2 volte alla settimana per il residuo secco

Frequenza di 1 una volta alla settimana per carta, cartone, imballaggi in plastica

Frequenza di 1 volta ogni quindici giorni di vetro, alluminio, metalli

L’orario della raccolta presso gli utenti deve essere compreso tra le ore 6.00 e le ore 13.00. Le fasi di raccolta e trasporto dovranno essere svolte in modo da garantire efficienza funzionale ed efficacia igienica, nonché la piena soddisfazione dell’utenza.

SMALTIMENTO

I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero. In base a questo principio chiediamo che il Comune si impegni, se necessario, a creare una piccola quanto basta isola ecologica, in modo da rendere più efficiente la selezione dei materiali riutilizzabili, riciclabili e recuperabili, materiali che devono essere indirizzati a ditte specializzate che evitano l’invio di questi a pratiche di recupero energia come l’incenerimento o la biomassa.

Analogo discorso per il rifiuto non recuperabile, che deve essere avviato a ditte specializzate che si occupano del Trattamento Meccanico Biologico o del Compostaggio.

Queste pratiche devono essere documentabili dalla ditta che si occuperà in appalto dello smaltimento.

OBIETTIVO MINIMO

L’obiettivo minimo da raggiungere entro il biennio è almeno il 70% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti e una produzione rifiuti pro-capite giornaliera di Kg…

EDUCAZIONE E PREVENZIONE

L’attuale proposta che esponiamo necessita di un cambiamento deciso della gestione del rifiuto, soprattutto da parte del cittadino. Proponiamo dunque che il Comune, in modi da concordare in seguito con la collaborazione delle associazioni di volontariato e della partecipazione dei cittadini e dei loro gruppi, stili, prima dell’attuazione del progetto, un piano di educazione rivolto all’utente con dibattiti pubblici e organizzazione di corsi suddivisi per quartiere, e a progetto avviato, stili un piano di educazione nelle scuole. Proponiamo inoltre l’apertura o il rafforzamento (se già esistente) di uno sportello e un sito internet efficente, anche per poche ore alla settimana, dove il cittadino possa rivolgersi per eventuali informazioni o reclami. Sempre in stretta collaborazione con associazioni ambientaliste o gruppi di cittadini sensibili all’emergenza rifiuti, il Comune deve promuovere la diffusione di informazioni e consigli utili per l’utente per fare si che possa attuare concretamente una sensibile riduzione della produzione giornaliera pro-capite di rifiuto, inoltre chiediamo che stipuli convenzioni con i commercianti per una riduzione degli imballaggi inutili, premiando chi segue questa pratica. Un impegno diretto da parte del Comune, sarebbe l’istituire, per esempio, distributori automatici con metodo di ricarica di detersivi o imporre a commercianti e giornali locali la riduzione della distribuzione gratuita porta a porta dei messaggi pubblicitari e commerciali, spesso colpevoli di una produzione inutile di rifiuti che con il sistema proposto potrebbe negativamente incidere sulla tariffa rifiuti dell’utente.

TASSA RIFIUTI

Con il nuovo sistema di raccolta domiciliare verrà applicata la tariffa puntale, il sistema di calcolo della tariffa rifiuti sarà più equo, perché verrà misurata la quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti da ciascuna utenza.

La tariffa si compone in due parti:

- La quota fissa: è determinata in relazione ai costi per l’istituzione e l’attivazione del servizio

- La quota variabile: è rapportata alle quantità di rifiuti conferiti al servizio di raccolta, determinati dalla capacità dei sacchi per il rifiuto secco non riciclabile conferiti da ogni utenza.

Ogni famiglia verrà dotata di un badge personalizzato che consentirà di ritirare i vari sacchetti per la differenziazione.

AREA DI AZIONE

Tutto il territorio di Lampedusa compresa la frazione di Linosa.

SANZIONI

I rifiuti conferiti in contenitori diversi da quelli previsti dovranno, dall’impresa deputata alla raccolta, essere lasciati sul posto; in tal caso gli addetti dell’impresa dovranno segnalare al Servizio Ecologia del Comune e/o al Comando di polizia locale, dove sono stati rinvenuti i rifiuti non contenuti nell’apposito sacco. Dopo un primo avviso, l’utente identificato sarà sanzionabile con un’ammenda per il mancato rispetto delle procedure corrette.


Ci teniamo a precisare che quello che avete appena letto non è tutto frutto della nostra genialità, poichè quello che proponiamo esiste già da tempo, anche un bambino di 10 anni avrebbe potuto proporre una cosa del genere, avendo un pc e una connessione alla rete, il che rende ancora più grave la posizione dell'attuale amministrazione, a nostro modo di vedere.




Arci Askavusa

Liberi Cittadini Crescono...














lunedì 7 giugno 2010

Comunicato Arci "Cittadinanza"


«I figli dei cittadini stranieri sono il futuro del nostro Paese, che ci consentono di aumentare il tasso demografico nazionale. Sono bambini che parlano italiano, che cresceranno in Italia e condivideranno la nostra cultura e la nostra lingua e quindi rappresentano il nostro futuro, per questo gli deve essere riconosciuta dalla nascita la cittadinanza italiana». Lo ha detto Filippo Miraglia (Immigrazione Arci), all'ADNKRONOS commentando i dati Istat sull'aumento delle nascite, a livello nazionale, che va di pari passo con l'aumento di stranieri che vivono in Italia. Infatti, l'incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati della popolazione residente è passata dall'1,7% al 13,6% del totale dei nati vivi. In valori assoluti da poco più di 9 mila nati nel 1995 a più di 77 mila nel 2009. Il nostro tasso di natalità ha ricevuto una spinta in avanti grazie alla nascita di tanti bambini stranieri a cui però non è concessa la cittadinanza italiana. Un punto questo su cui insistere secondo Miraglia, e che sposta il dibattito dalla demografia alla normativa nazionale in materia di cittadinanza. «Ad oggi, i figli di immigrati - dice Miraglia - resteranno stranieri fino ai 18 anni di età, quando potranno decidere se mantenere la propria cittadinanza o acquisire quella italiana. Chiediamo invece che siano dalla nascita considerati cittadini italiani e per questo chiediamo di passare dalla trasmissibilità della cittadinanza per discendenza 'iure sanguinis' all'acquisizione »iure soli«

GIACOMO SFERLAZZO Secondo Posto al PREMIO SIAE IV Edizione




Premio Siae per Demo a Debora Petrina

Negli spazi del restaurato Carcere Borbonico di Avellino si è conclusa la quarta edizione del Premio Siae per Demo, la manifestazione dedicata alla valorizzazione del talento giovanile.
A vincere la competizione, tra gli otto artisti selezionati dalla Siae in collaborazione con il programma di Radio 1 Rai Demo, è stata una giovanissima compositrice, cantante e musicista di Padova, Debora Petrina (nella foto), che si esibirà a novembre al MEI di Faenza e potrà realizzare un disco con l’etichetta indipendente One E Music.
Secondi ex aequo, il gruppo Peppa Marriti Band di S. Sophia d’Epiro (CS), Angelica Lubian di Udine e Giacomo Sferlazzo di Lampedusa (AG).
Nel corso della manifestazione, condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo, è stato attribuito anche il Premio Siae Campania, assegnato dal consigliere d'amministrazione della Siae Alfredo Tarullo alla cantante-compositrice Kiara Bianco, originaria di Gesualdo, in provincia di Avellino.
Applausi prolungati anche per Francesca Schiavo, Eugenio Finardi e Niccolò Fabi, special guest della finale del Premio ma soprattutto amici e sostenitori da anni di Demo e della creatività musicale in ogni sua forma ed essenza, come anche Paolo Belli, ospite della serata precedente.
Presenti alla serata anche Gianmaurizio Foderaro, responsabile della musica di Radio 1 Rai, Raffaele Lanni, Assessore al turismo della provincia di Avellino, Stefano Micocci (Siae), Salvatore Biazzo, giornalista promotore dell'evento, Giancarlo Passarella, direttore di Musicalnews e Gianni Errera (One E Music).




FONTE: Società Italiana degli Autori ed Editori




venerdì 4 giugno 2010

Giacomo Sferlazzo in Finale al Premio SIAE X Demo



Dalla splendida cornice dell'ex carcere borbonico restaurato di Avellino avrà inizio la IV edizione del Premio SIAE x Demo, la rassegna che mira a premiare la creatività dei migliori giovani artisti in campo musicale.
Siamo onorati di sapere che alla IV edizione tra gli 8 finalisti selezionati tra migliaia di partecipanti c'è il nostro Giacomo Sferlazzo, Cantautore Lampedusano, che oltre ad essere un amico per tutti noi, è attivissimo membro di Arci Askavusa.
La società Italiana Autori ed Editori, che ha sposato in pieno la filosofia del programma di Radio 1 DEMO, ideata e condotta da Michael Pergolani e Renato Marengo andrà in onda venerdì 4 giugno alle 23:08 e sabato 5 giugno alle 23:33 su Radio 1.

Biografia breve di Giacomo Sferlazzo

Giacomo Sferlazzo nasce ad Anzio il 20/05/1980. Cresce a Lampedusa dove da piccolissimo manifesta il proprio amore nei confronti dell'arte, comincia presto a dipingere e suonare in maniera autodidatta e spontanea. All'età di quattordici anni si iscrive al liceo artistico ed è costretto a lasciare Lampedusa e trasferirsi ad Anzio, l'anno successivo a Roma e dopo a Palermo dove si diploma al liceo artistico Eustachio Catalano. A Palermo fonda insieme ad altri musicisti ed intellettuali un gruppo di musica teatro "Le piume di piombo" in cui sperimenta sonorità elettriche inconsuete. Nel 2000 ritorna a Lampedusa per un breve periodo.Nel 2001 viaggia per sei mesi in Toscana, visita Pompei e i musei di Napoli, ed espone i suoi quadri in diverse mostre a:Massa Carrara, Viareggio,Forte dei Marmi. Inoltre collabbora con la rivista Ellin Selae per cui realizza mille piccole opere, che usciranno nel numero 59.Ritorna a Lampedusa dove si ferma per due anni e approfondisce lo studio della chitarra in maniera istintiva e autodidatta. Continua a sperimentare con la pittura. Fa diverse mostre a Lampedusa. Partecipa come comparsa al film "Lettere dal Sahara" di Vittorio de Seta uscito nelle sale nel 2006.Nel 2004 si trasferisce a Milano, dove frequenta il corso europeo di comunicazione e stampa artistica, dell'IRESCOGI,dove impara nuove tecniche artistiche, rimane affascinato dalla xilografia. A maggio partecipa alla collettiva "Segni nel tempo" nella galleria "Milarte" a Milano. Ritorna a Lampedusa nel 2005 e comincia a dedicarsi anche ad attività politico-sociali, legate spesso all'organizzazione di eventi culturali, ma anche di forte critica e denuncia. Scrive le poesie e le canzoni,in dialetto, e recita nell'opera teatrale di Giuseppe Balistreri "Cuntu e cantu la radica" ispirata alla colonizzazione dell'isola e al ruolo centrale del santuario della Madonna di Porto Salvo, nella storia di Lampedusa. Nel 2006 collabora con la rivista satirica "Il Pizzino" (Premio internazionale della satira politica di Forte dei marmi).Realizza un cd demo con cinque brani. Nel 2007 la trasmissione rai-radiouno-demo manda in onda alcuni brani del suo demo e gli dedica una puntata speciale tutta sulla sua musica.Nel 2008 è co autore del soggetto , autore delle musiche ed attore protagonista del cortometraggio "Il collezionista di sogni" di Salvatore Billeci. Nel settembre del 2008 è selezionato dal club Tenco per partecipare alla manifestazione "il club Tenco ascolta" svoltasi a Provvidenti "Borgo della musica".Nel 2009 partecipa agli scioperi di Lampedusa contro la realizzazione dei Cie. Il 24/01/2009 è presente all'incontro/protesta tra immigrati e lampedusani che lo segnerà profondamente e su cui scriverà la sua canzone più importante.Incide il suo primo disco "Il figlio di Abele" e partecipa come attore, autore delle musiche e co-sceneggiatore del cortometraggio"Quello è mio fratello" di Salvatore Billeci. E' uno degli organizzatori del Lampedusainfestival, (Festival di cortometraggi, legato al tema dell'immigrazione).Attualmente vive a Lampedusa con la moglie e i due figli. Partecipa a svariate manifestazioni e concerti in tutta Italia.





mercoledì 2 giugno 2010

Stipendi d’oro ai dirigenti del Comune di Lampedusa


A LAMPEDUSA:

Non esiste una scuola agibile?
Non esistono fondi per acquistare i detersivi per l'igiene della scuola pubblica ma poi il giorno della visita del politico di turno le aule brillano?
Non esiste la raccolta differenziata porta a porta?
Non esiste un centro di recupero, trasformazione e reimpiego dei materiali?
Non esiste un piano energetico eco-sostenibile che ci liberi dall'egemonia del gasolio?
Non esiste un centro sociale per dare sfogo alle proprie passioni artistiche?
Non esistono strade prive di crateri post bellici e fare una passeggiata in bici vuol dire essere sempre 3 metri sopra il cielo dell'ospedale Cervello di Palermo?
Non esiste nulla contro le barriere architettoniche?
Non esiste un dissalatore?
La gestione dell'acqua sta per andare in mano privata?
Infine poco importa se un associazione culturale senza fini di lucro come Arci Askavusa per il secondo anno sia ancora in attesa di una sede e sia impossibilitata a svolgere molte attività.
ecc...

No problem!!!

L'importante è pensare positivo, ma per pensare positivo serve un positivo conto in banca, a quanto pare.
Ed é proprio questa la filosofia di vita dei dirigenti del comune di Lampedusa e Linosa (vivere e non lasciare vivere).
Si dice spesso che il comune non ha i fondi per colmare le molte lacune gestionali e sociali del proprio territorio, il che è vero, ma come potrebbe essere diversamente se c'è gente in comune che percepisce stipendi vergognosi fuori da ogni logica etica e di buon senso?
I cittadini di Lampedusa e Linosa attendono fiduciosi che questi guru del denaro facile scendano dal piedistallo su cui si ergono spavaldi senza diritto alcuno.

Arci Askavusa
Liberi Cittadini Crescono...


Dati relativi agli stipendi d'oro dei dirigenti del Comune di Lampedusa e Linosa.

Il segretario generale del nostro comune percepisce uno stipendio lordo annuale di 123.060 euro, oltre ai diritti di segreteria ed altre incombenze, rispetto ai 73.105 del comune di Aragona, ai 72.547 del comune di Porto Empedocle e ai 72.888 del comune di Agrigento che ha una popolazione di 54.619 abitanti.
Al responsabile dei settori Tecnici viene elargito uno stipendio lordo di 85.248 euro contro 40.066 euro dello stesso collega di Aragona, 64.129 di quello di Porto Empedocle, 71.898 euro di quello di Agrigento
La responsabile degli Affari economici e finanziari percepisce uno stipendio lordo di 85.248 contro 16.666 della collega di Aragona, 58,129 del collega di Porto Empedocle e 79.208 di quello di Agrigento
Il comandante dei Vigili Urbani costa al Comune 35.553 euro lordi contro 42.898 euro del collega di Aragona, 58.129 di Porto Empedocle e 48.210 euro di Agrigento. Sembra poco rispetto agli altri emolumenti ma se lo rapportiamo al numero degli abitanti l’incidenza è di 6.21 punti paragonati ai 0.88 punti del suo collega di Agrigento.



FONTE: PUNTA SOTTILE PERIODICO













Assalto israeliano alla freedom flotilla : la testimonianza di Arrigoni, volontario italiano


Si susseguono le proteste davanti le ambasciate israeliane nel mondo,per quello che è stato definito terrorismo di stato.

Intanto, sta proseguendo verso Gaza la nave MV Rachel Corrie, una di quelle che facevano parte del convoglio 'Freedom Flotilla' diretto a Gaza per portare aiuti umanitari alla popolazione palestinese e attaccato ieri mattina dalla Marina militare israeliana. L'imbarcazione, che porta il nome dell'attivista americana uccisa a 23 anni dall'esercito israeliano nei Territori, dovrebbe arrivare a destinazione entro due giorni, secondo un messaggio inviato da uno degli irlandesi che si trova sulla nave. A riportarlo e' Ali Abunimah, il blogger che ha ricevuto il messaggio, e secondo cui il cargo irlandese ha deciso di proseguire verso Gaza nonostante il blitz israeliano che ha causato una decina di vittime.



FONTE: ADNKRONOS

martedì 1 giugno 2010

Open Space Technology Parte 1

Molti di voi se lo staranno chiedendo leggendo questo nuovo post ... Cos'è un Open Space Technology?

A questo proposito Arci Askavusa attiva il primo di una lunga serie di post dedicati a questa metodologia da molti anni sperimentata in numerose località del mondo con evidenti successi.

Quello che andrete a leggere di seguito potrà darvi una spiegazione a grandi linee sull'essenza e la funzionalità di questo innovativo sistema di democrazia partecipativa.


L’Open Space Technology

è una metodologia che permette, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting particolarmente ispirati e produttivi. È stato sperimentato negli ultimi vent’anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di gruppi composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o anche tre giornate.

Si tratta di una metodologia innovativa poiché in tal modo le persone tendono a non annoiarsi e, anche grazie a un clima piacevole, in tempi relativamente brevi esse producono un documento riassuntivo di tutte le proposte/progetti elaborati dal gruppo, l’instant report. Documento che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.


Funzionamento

Harrison Owen, pioniere dell’Open Space Technology, ha notato nel corso della sua esperienza di organizzatore di conferenze come le persone si confrontino con molto più entusiasmo durante i coffee break che non nelle fasi di lavoro. È giunto quindi a considerare l'ipotesi di strutturare un’intera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi.
Se il
gruppo di lavoro è unito da passione e interesse, allora sarà in grado di auto-organizzarsi e di raggiungere il suo scopo.

Una conferenza gestita con il metodo Open Space Technology può durare da uno a tre giorni, e prevede solitamente questa agenda:

  1. nella prima parte si discute in maniera informale, cominciando a conoscere i vari punti di vista;
  2. nella seconda parte si discute approfonditamente del tema in questione;
  3. nella terza parte si prendono le decisioni.

Principi

Il lavoro si basa su quattro "principi" ed una sola "legge". I quattro principi sono:

  1. Chiunque venga è la persona giusta; le decisioni che vengono prese durante il lavoro sono opera di coloro che sono presenti. Non serve quindi pensare a chi sarebbe potuto intervenire o chi avremmo dovuto invitare, è molto più utile concentrarsi su quelli che ci sono. La partecipazione all’Open Space Technology dovrebbe essere sempre volontaria, infatti solo chi ha davvero a cuore il tema in discussione si impegnerà a fondo, sia nell’affrontarlo che nelle fasi di implementazione del progetto.
  2. Qualsiasi cosa accada è l’unica che possiamo avere; in una particolare situazione, con determinate persone e discutendo di un certo tema, il risultato che si otterrà è l’unico risultato possibile. Le sinergie e gli effetti che possono nascere dall’incontro di quelle persone sono imprevedibili ed irripetibili, per questo chi conduce un Open Space Technology deve rinunciare ad avere il controllo della situazione: tentare di imporre un risultato o un programma di lavoro è controproducente. Chi facilita un convegno Open Space deve avere totale fiducia nelle capacità del gruppo.
  3. Quando comincia è il momento giusto; l’aspetto creativo del metodo. È chiaro che dovranno esserci un inizio ed una fine, ma i processi di apprendimento creativo che avvengono all’interno del gruppo non possono seguire uno schema temporale predefinito. Decidere ad esempio di fare una pausa ad un certo orario può impedire ad un dialogo di avere termine, perdendo così informazioni o idee fondamentali alla realizzazione del progetto.
  4. Quando è finita è finita; se certe volte serve più tempo di quello previsto, altre accade il contrario. Se ad esempio si hanno a disposizione due ore per trattare un certo argomento, ma la discussione si esaurisce più velocemente del previsto, è inutile continuare a ripetersi, molto meglio dedicare il nostro tempo ad altro.

Mentre l’unica legge che regola l’Open Space Technology è la legge dei due piedi. Un nome tanto curioso si deve al fatto che vuole ricordare che tutti hanno due piedi e devono essere pronti ad usarli. Se una persona si trova a conversare di un argomento e non ritiene di poter essere utile, oppure non è interessata, è molto meglio che si alzi e si sposti (su due piedi, per l'appunto) in un altro gruppo dove può essere più utile. Questo atteggiamento non va interpretato come una mancanza di educazione, ma come un modo per migliorare la qualità del lavoro.


Condizioni di utilizzo

L’Open Space Technology può essere uno strumento efficace, ma deve essere utilizzato solo se si verificano particolari condizioni. Diversamente, oltre a diventare inefficace, si riduce ad essere uno spreco di tempo e di denaro. Funziona solo in una situazione che comporta:

  • Un serio e reale problema su cui lavorare
  • Un’elevata complessità
  • Molteplici punti di vista
  • Conflittualità diffusa
  • Necessità di trovare una soluzione nell’immediato

Ambientazione

Il luogo ideale dove svolgere una conferenza Open Space Technology deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono in quanto occupano spazio ed intralciano i movimenti delle persone.

Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili. Una parte della stanza ospita la zona computer/fotocopiatrice, adibita alla redazione dell’instant report, mentre un’altra sarà la zona dedicata al coffe break.

È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie e che le sedie si possano spostare con facilità; il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di uguaglianza e partecipazione.


Il ruolo del facilitatore

Facilitare un open Space Technology è un’esperienza molto diversa da ogni altra esperienza di facilitazione, in quanto il desiderio di avere il controllo sugli eventi deve essere messo da parte. Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere ed esporre la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve “aprire lo spazio” entrando al centro. Prendere la parola per presentare il tema da discutere e spiegare che il muro vuoto nella stanza centrale rappresenta il programma di lavoro e che esso sarà costruito sul momento e dai partecipanti stessi.

Il muro assume la funzione di bacheca ed il gruppo la riempie con le sue proposte.
A questo punto il facilitatore deve spiegare come effettuare questa operazione: ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l’argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene. Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi. I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un
report che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare l’instant report di fine lavori.

Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’Open Space Technology e suddiviso in più giornate. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.

La fase conclusiva consiste nella redazione dei report. Ogni gruppo di lavoro produce un report alla fine di ogni sessione, inserendo i dati emersi durante la discussione del tema proposto in un computer e poi stampandoli. I rispettivi report vengono appesi al muro centrale, in modo che tutti possano costantemente consultarli. Poco prima della fine della giornata i singoli report vengono uniti in un unico documento e ad ognuno dei partecipanti ne viene fornita una copia personale.

Può sembrare che il facilitatore, una volta esaurita la fase iniziale di spiegazione, abbia pressoché terminato il suo compito, ma non è così. Egli deve essere sempre presente, ovviamente fisicamente, ma anche mentalmente concentrato e sempre disponibile. Deve trasmettere sicurezza e tranquillità, dire sempre la verità in modo da guadagnarsi la fiducia delle persone. Infine deve essere capace di non tentare di controllare gli eventi per portarli ad un punto da lui preventivamente deciso; un atteggiamento simile porterebbe al sicuro fallimento dell’Open Space Technology.


FONTE: WIKIPEDIA