appello

Appello a tutti...

Quest'anno il Lampedusa in Festival è arrivato alla sua terza edizione. Con molto entusiasmo stiamo portando avanti questa iniziativa che riteniamo sia importante per Lampedusa, i lampedusani e tutti coloro che amano l'isola. Purtroppo, anche quest'anno, dobbiamo fare i conti con le nostre tante idee e i nostri pochi fondi per realizzarle.

Chiediamo a tutti coloro che credono nel Lampedusa in Festival e nel lavoro che Askavusa sta facendo -rispetto all'immigrazione e al territorio di Lampedusa- di dare un contributo, anche minimo, per permettere al Festival di svolgere quella funzione di confronto e arricchimento culturale che ha avuto nelle passate edizioni.

Per donazioni:
Ass. Culturale Askavusa
Banca Sant'Angelo
IBAN: IT 06N0577282960000000006970

visita il sito

www.lampedusainfestival.com

contattaci

askavusa@gmail.com






domenica 25 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Settima ed ultima giornata!


25 LUGLIO

Presso il Molo11 - Lampedusa - ingresso gratuito.

ore 20.30

> CONCORSO Premiazione dei filmati vincitori

> Spettacolo teatrale di Maria Teresa De Sanctis Un segno del tempo chiamato memoriasu Peppino Impastato.

> Sfilata di Moda dello Stilista Lampedusano Pier.

> Musica Dj Set




sabato 24 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Sesta giornata!



24 LUGLIO


Presso il Molo11 - Lampedusa - ingresso gratuito.

ore 18.30

> Dibattito “L’informazione oggi”

Intervengono: Vittorio Teresi (Magistrato), Giampiero Caldarella (Giornalista).


ore 20.30

> Proiezioni fuori concorso “Migranti a Lampedusa” di Calogero Sparma.

> CONCORSO Proiezione film in Concorso Sezione Migranti.

> Musica Concerto di musica reggae con Zu Luciano



www.lampedusainfestival.com

venerdì 23 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Quinta giornata!



La quinta giornata sarà così articolata:


23 LUGLIO

Presso il Molo11 - Lampedusa - ingresso gratuito.

ore 18.30

> Dibattito “Immigrazione e possibili politiche di accoglienza”

Incontro con l’autore - Presentazione del libro Trasite Favorite. Grandi storie di piccoli paesi. Riace e gli altri di Chiara Sasso (Re.Co.Sol.) e Giovanni Maiolo.
Intervengono: Gianfranco Schiavone (Asgi), Gabriele Del Grande (Scrittore)

> Incontro con l’autore Presentazione del libro Il mare di mezzodi Gabriele Del Grande


ore 20.30

> CONCORSO Proiezione film in Concorso Sezione Informazione


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Lampedusa Lo sbarco & L' accoglienza 22 Luglio 2010



Accoglienza on the road... prodigi di un governo in fallimento!

giovedì 22 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Quarta giornata!



La quarta giornata sarà così articolata:

22 LUGLIO
Presso il Molo11 - Lampedusa - ingresso gratuito.

ore 18.30
> Dibattito sull’ambiente “Il ruolo delle piccole isole nella rete ecologica” – Incontro divulgativo sulle migrazioni animali e l’importanza della conservazione della biodiversità negli ambienti insulari, con particolare riferimento a Lampedusa.
Intervengono: Prof. Bruno Massa, zoologo Università di Palermo, Francesco Petretti - biologo e collaboratore di Geo & Geo di RAI 3, Tommaso La Mantia - Università di Palermo Facoltà di Agraria, Salvo Pasta – botanico, Pietro Lo Cascio - naturalista Centro Studi NESOS di Lipari, Filippo Schilleci Università di Palermo Facoltà di Architettura, Giusi Nicolini - Legambiente Riserva Naturale "Isola di Lampedusa".

ore 20.30
> Proiezioni fuori concorso del cortometraggio “Le balene” di Calogero Sparma
> CONCORSO Proiezione film in Concorso Sezione Naturalistica: Biodiversità e Migrazioni naturali.
“Be water, my friend” di Antonio Martino (Durata 14’ );
“Iblei - Storie e luoghi di un parco (abstract)” di Vincenzo Cascone (Durata 8’ )
Proiezione film in Concorso Sezione Informazione





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mercoledì 21 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Terza giornata!



La terza giornata sarà così articolata:

21 LUGLIO
Presso il Molo 11 - Lampedusa - ingresso gratuito.

ore 18.30
> Dibattito “La situazione socio culturale di Lampedusa” - Interverrà Andrea Pavia.
> Incontro con l’autore Presentazione del libro “A Lampedusa” di Fabio Sanfilippo e Alice Scialoja.
> Mostra Presentazione della Mostra “Lampedusa foto, documenti e altro” di Nino Taranto (la mostra sarà allestita dal 21 luglio al 21 agosto presso Lampedusa Art Gallery).

ore 20.30
> Proiezioni fuori concorso Documentario “Ritorno a Lampedusa” di Dagmawi Yimer (sarà presente il regista), “Da Trieste a Lampedusa” (1952) di Gianni Alberto Vitrotti, “Toreri del mare” (1955) di Romolo Marcellini, "Motopesca Brasilia".



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LAMPEDUSA INFESTIVAL II EDIZIONE - Presentazione



Alla presentazione della II edizione del LampedusainFestival sono intervenuti: Giacomo Sferlazzo (Circolo Arci Askavusa Lampedusa), Giusi Nicolini (Direttrice Legambiente Lampedusa), Gianfranco Schiavone (Asgi-Re.Co.Sol ), Dagmawi Yimer (Regista), Luca Vullo (Regista Vincitore I Edizione)

Le telecamere di LIBERAESPRESSIONE seguiranno l'evento durante la settimana.

martedì 20 luglio 2010

LampedusainFestival II edizione - Seconda giornata!



La seconda giornata sarà così articolata:

20 LUGLIO
Presso il Molo 11 - Lampedusa - ingresso gratuito.
ore 18.30
> Dibattito “I diritti umani in Eritrea” con Dania Avallone e Tekle Ghebreghiorghis (Associazione ASPER)

ore 20.30
> Proiezioni fuori concorso Selezione di film sull’Eritrea: “Eritrea - Voices of Tortures” di Elsa Chyrum, (prod. HCRE - Human Rights Concern - Eritrea 2006, durata 19’), “L’amico Isaias” di Fabrizio Gatti (prod. L’Espresso - Italia 2009, durata 34’)
> Musica Serata di musica etnica (dj set)

Per visualizzare il programma della settimana visita: www.lampedusainfestival.com

domenica 18 luglio 2010

LampedusainFestival - Opere selezionate per La partecipazione alla fase finale del concorso




SEZIONE MIGRANTI INCONTRO CON L’ALTRO

> sabato 24 luglio dalle ore 20.30 <

Ali di cera di Hedy Krissane - durata 7’00”
Un naufrago approda su una bellissima spiaggia. Quando si imbatte in un cartone di pizza capisce di essere in Italia. La sua gioia è incontenibile e si lancia in una danza sfrenata

O’Scia la frontiera di Lorenzo Galeazzi e Danilo Monte - durata 27’06”
Il film mostra le fasi del soccorso, accoglienza, detenzione dei migranti che arrivano a Lampedusa e le tante contraddizioni che si celano dietro questo processo. Dallo status di queste persone, clandestini o naufraghi alle reazioni dei lampedusani che rappresentano la cartina di tornasole della parte più umile della nostra società, quella che si sente minacciata e abbandonata dalle istituzioni di fronte alla minaccia dell’arrivo dello straniero

Rosarno: il tempo delle arance di Nicola Angrisano - durata 29’00”
Volevano braccia e sono arrivati uomini… “Il Tempo delle Arance” è un video realizzato da InsuTv a Rosarno nei giorni del pogrom e della deportazione dei migranti per ritrovare, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti, le ragioni della ribellione contro la violenza e l’apartheid. Cui è seguita la vendetta della mafia e del governo…

Graffi nel mondo di Francesco Marcelli e Brunella Marcelli - durata 30’00”
Ambientato nell’ Istituto Multietnico del quartiere Esquilino di Roma, il video segue un gruppo di ragazzi, impegnati in una serie di progetti artistici, aventi come tema la spiritualità attraverso i colori dei simboli e delle emozioni. La scuola diventa così una sorta di laboratorio- factory dove vengono superati confilitti, diversità etniche e religiose e dove i ragazzi possono riflettere sui valori della bellezza, della solidarietà e del lavoro in comune.

Migrantes di Giuseppe Tumino - durata 30’00”
Interpreti: studenti delle classi IV A, IV B e IV C del Liceo di Scienze Sociali G. Vico di Ragusa.
Migrantes è un progetto di ricerca sociale realizzato tramite un documentario con interviste ad immigrati stranieri presenti a Ragusa ed immigrati italiani all’estero, per misurarne analogie e differenze. Il documentario comprende una visita al porto di Pozzallo, il secondo per numero di approdi per i migranti provenienti dall’Africa. Questo lavoro si inserisce nei rapporti di collaborazione tra la scuola e la Caritas diocesana per fornire informazioni e strumenti agli alunni del Liceo G. Vico di Ragusa e come momento di approfondimento nel dibattito sulle migrazioni.

Le conte de l’oiseau et de l’hyène di Eva Sollgruber - durata 6’30
La vita di tutti i giorni a Dakar, la capitale del Senegal, strettamente connessa alla realtà migratoria è al centro di questo filmato di animazione. Mostra un viaggio che trasferisce dalla contemporanea discussione europea sulla migrazione alla egemonia coloniale della quotidiana realtà di Dakar per finire nella vita migratoria in Europa. I ritratti generati oscillano tra la realtà e la fantasia e mostrano un viaggio incerto attraverso il quale lo spettatore può immergersi in una larga varietà di pensieri e percezioni dei migranti. Disegni creati da abitanti di Thiaroye Sur Mer, un sobborgo di Dakar, accompagnano l'osservatore nei diversi episodi del filmato.

Ghibli di Gabriele Cecconi - durata 23'00"
Sera del 31 dicembre. Franco sta ultimando un articolo per il suo giornale, il tempo passa e squilla il telefono. È Manuela, la sua ragazza, che lo rimprovera per il ritardo. La discussione degenera in litigio, Manuela si rifiuta di andare al cenone, Franco decide di andarci da solo. In strada accidentalmente urta un vu' cumpra' marocchino e Franco lo invita ad andare con lui al cenone degli amici.

L'ultima cena… a Lampedusa di Kirka Marull - durata 7'15"
Questo video rappresenta ironicamente la preparazione dell’emigrante prima di partire (Kirka prepara il supporto del quadro) e l’ultima cena a casa sua (Kirka si prepara la sua cena) ma quallo che viene rappresentato nel quadro che si dipinge è una cena a Lampedusa tra quelli che sono “i padroni” della terra dove l’immigrante arriva cercando accoglienza e che metaforicamente si mangiano spietatamente la vita di questo immigrante.


SEZIONE INFORMAZIONE

> giovedì 22 luglio dalle ore 20.30 <

Gaza guerra all’informazione di Anna Maria Selini - durata 30’00”
Durante l'operazione militare israeliana Piombo fuso hanno perso la vita in sei, per mostrare al mondo la guerra che Israele non voleva venisse raccontata. Negli stessi giorni sono stati coinvolti, subendo intimidazioni anche fisiche, nei regolamenti di conti interni tra i partiti rivali Fatah e Hamas. Ma anche oggi, che il conflitto è terminato, i giornalisti palestinesi denunciano meno libertà e maggiori controlli. Perché, che sia condotta da Israele, Hamas o Fatah, a Gaza la guerra all’informazione continua.

Strade di casa di Alessandro Antonio Dandolo – durata 42’00”
Una clinica mai aperta ed un ex liceo artistico romano ospitano, da quattro anni, novanta nuclei familiari per un complessivo di trecento persone tra donne, uomini e bambini provenienti da tessuti sociali e nazionalità differenti. La casa come comune divisore scavalca culture, usanze, religioni e rappresenta, più di ogni altra cosa, il fondamentale diritto ad una vita dignitosa.

Via Anelli, la chiusura del ghetto di Marco Segato – durata 68’00”
Il Complesso Serenissima, via Anelli a Padova, è un quartiere privato costruito alla fine degli anni settanta per ospitare gli studenti universitari fuorisede: una piazza circondata da sei palazzine con 287 miniappartamenti di 28 mq ciascuno. Negli anni novanta gli inquilini italiani se ne vanno lasciando il posto ai molti immigrati arrivati in città in cerca di lavoro. Sovraffollamento, degrado e criminalità trasformano in pochi anni il Complesso Serenissima nel ghetto di via Anelli. Nel 2005 l'amministrazione comunale decide di riqualificare la zona nonostante l'opposizione dei proprietari, tutti italiani. Saranno necessari più di due anni di lavoro per chiudere definitivamente le sei palazzine ormai fatiscenti e trasferire gli inquilini regolari in case più dignitose. Nel documentario, il lavoro degli operatori impegnati nelle operazioni di chiusura si mescola alle voci degli immigrati che vi abitano per raccontare la quotidianità di un luogo tra i più immaginati ma meno conosciuti del nordest.

> venerdì 23 luglio dalle ore 20.30 <

La guerra di Mario di Vincenzo Caricari - durata 50’00”
Il documentario ripercorre i tre anni di lotta di Mario Congiusta, padre di Gianluca, giovane imprenditore barbaramente assassinato nel maggio 2005 dalla ‘ndrangheta a Siderno (RC), suo paese natale. Da allora la sua famiglia, e in particolare il padre, hanno iniziato una lotta finalizzata all’ottenimento di giustizia e di verità, ma non circoscrivendola al solo caso del figlio, ma a tutti i casi di omicidi irrisolti e, in generale, a tutti i casi di ‘ndrangheta, di mafiosità e di illegalità.
Nel corso dell’anno 2006, visto l’assordante silenzio relativo alle indagini sull’omicidio di Gianluca e su tutti gli altri 32 omicidi nella sola Locride, comincia in silenzio e senza clamori la battaglia di Mario Congiusta…

La terra (e) strema di Enrico Montalbano, Angela Giardina e Ilaria Sposito - durata 55’00”
Prod. Andy Studio Video e Stiftung Menschenwurde und Arbeitswelt Stiftung Omina Freundeshilfe –ASGI -Arci Sicilia.
Il racconto si snoda dall’est all’ ovest della Sicilia, sui territori delle grandi raccolte stagionali. È un racconto delle “campagne” e dei soggetti che compongono la produzione e il sistema agricolo, soggetti che sono invisibili ai più, al mondo urbano e metropolitano: il piccolo produttore che diviene bracciante di sé stesso, e il bracciante straniero che lavora per due soldi, senza contratto, senza casa.

Rosita no se desplaza di Alessandro Acito - durata 30’00”
In Colombia si combatte da troppi anni una feroce guerra civile le cui vittime sono soprattutto i poveri delle periferie e delle campagne. I guerriglieri delle FARC e i paramilitari di destra hanno costretto un sacco di gente ad abbandonare la terra per rifugiarsi in città e trasformarsi in mendicanti (i cosidetti desplazados- sfollati). Attraverso le testimonianze dirette e pareri di esperti, il fenomeno viene esaminato da vicino. Il quadro appare tragico e privo di sbocchi; eppure Rosita riesce a ottenere una discarica in affidamento e a trasformarla con duro lavoro in una fattoria di agricoltura organica; a due passi dai quartieri residenziali della capitale colombiana, recupera le antiche tradizioni indigene e crea lavoro per altri sfollati..



Sezione Naturalistica

> giovedì 22 luglio dalle ore 20.30 <

Be water, my friend di Antonio Martino – durata 14’20”
"Ciò che è oggi non è quello che era ieri né quello che sarà domani". In questa frase la disperazione e rassegnazione degli ex pescatori di Muynaq, piccola cittadina sulle ex sponde del Lago di Aral. La città, ormai fantasma, e i suoi abitanti sono vittime di un inarrestabile disastro ambientale in atto ormai da decenni

Iblei - Storie e luoghi di un parco (abstract) di Vincenzo Cascone – durata 8’
Un documentario sul Parco degli Iblei, di prossima istituzione, e, più in genere, sugli Iblei. Un viaggio alla (ri)scoperta del territorio, per raccontare la natura, la storia, l’uomo.Alle immagini del paesaggio e della natura, di grande potenza visiva, si alternano le interviste ai protagonisti degli Iblei, soggetti interessanti ed eclettici. Un racconto a più voci, in prima persona, grazie al contributo di chi il territorio lo vive per lavoro o per passione: artisti, studiosi, operatori. Il video diventa uno strumento per conoscere e far conoscere il territorio ibleo e per rendere merito a tutti coloro che si attivano per la sua tutela e valorizzazione.


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LampedusainFestival II edizione ... si parte da domani!!!





Domani lunedì 19 luglio, dalle ore 18:30 presso il locale Molo 11 di Lampedusa avrà inizio la II edizione del LampedusainFestival.

L'ingresso è gratuito
La prima delle sette giornate sarà così articolata:

19 LUGLIO
ore 18.30
> Presentazione del Festival
Interverranno: Giacomo Sferlazzo (Circolo Arci Askavusa Lampedusa), Giusi Nicolini (Direttrice Legambiente Lampedusa), Gianfranco Schiavone (Asgi-Re.Co.Sol ), Dagmawi Yimer (Regista), Luca Vullo (Regista Vincitore I Edizione )
> Mostra fotografica “Immaginari di confine” (dal 19 al 25 luglio 2010)
Interverranno gli autori: Andrea Kunkl, Giorgia Serughetti, Giuseppe Fanizza.
ore 20.30
> Proiezioni fuori concorso
“In memoria di Paolo Borsellino”: Proiezione del Video integrale “Paolo Borsellino - L’intervista nascosta” di Fabrizio Calvi e Jean Pierre Moscardo
> Proiezione del documentario “Viaggio a Lampedusa", regia di Giuseppe Di Bernardo
> Danza Performance di Danza Africana con Stefania Meroni (Durata 20’)

Per saperne di più consulta il programma del LampedusainFestival

venerdì 9 luglio 2010

Il silenzio è dei complici



Dal 5 maggio al 22 novembre 2009 il numero documentato degli emigranti e dei rifugiati respinti dall'Italia verso la Libia è di 1.409 persone. Sono stati intercettati in mare prima di potere raggiungere Lampedusa o la Sicilia. L’Europa.
1.409: meno di una goccia nel mare dei numeri dell’immigrazione irregolare in Italia.

Non sappiamo quante di queste persone avrebbero inoltrato domanda di asilo se ne avessero avuto la possibilità.
Non sappiamo quante di esse avrebbero potuto ricevere una qualsiasi forma di protezione internazionale che avrebbe loro permesso di cominciare davvero a sperare in un futuro.
Non sappiamo, quindi, se fossero davvero tutti “migranti irregolari” quelli che il governo italiano ha rimandato i Libia.
Non sappiamo che fine abbiano fatto la maggior parte di loro.

Ma ci sono una serie di cose che sappiamo, che tutti possiamo sapere (http://fortresseurope.blogspot.com/2006/01/libia-elenco-dei-respingimenti.html) e che non possiamo fare finta di non sapere
Sappiamo che tra quelle 1.409 persone c’erano dei minori.
Sappiamo che tra loro c’erano anche molte donne, alcune delle quali incinte.
Sappiamo che la gran parte di queste persone fuggono da persecuzioni e guerre.
Sappiamo cosa succede nelle carceri libiche.
Sappiamo che le donne subiscono abusi e violenze che segneranno per sempre le loro vite.
Sappiamo che gli uomini subiscono umiliazioni e torture.
Sappiamo che la Libia non ha mai aderito alla Convenzione di Ginevra e che, pertanto, non garantisce il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo.
Sappiamo che se rispediti nei loro paesi di origine, Eritrei, Etiopi, e Somali verranno sbattuti in galera, senza processo, senza possibilità di difendersi e senza sapere per quanto tempo vi resteranno.
Sappiamo che se vengono rivelati i nomi delle persone che fuggono, le loro famiglie corrono seri pericoli di rappresaglie.
Sappiamo che nei giorni scorsi oltre 200 eritrei sono stati caricati su dei containers e dopo un viaggio di oltre 10 ore, sono stati rinchiusi nel carcere di Brak, nel sud della Libia, dove sono tuttora segregati. Picchiati, torturati, senza cibo, acqua, assistenza medica.
Sappiamo che per la prima volta l’opinione pubblica – informata sui fatti – ha cominciato a fare pressione sul governo italiano perché intervenga in aiuto di queste persone.
Sappiamo che il ministro degli interni Maroni e il ministro degli esteri Frattini continuano a ripetere che non ci sono le prove che quegli eritrei siano gli stessi che l’Italia ha respinto nel corso degli ultimi mesi.
Sappiamo anche che non ci sono le prove del contrario.
Ma sappiamo che non è questo il problema. Che il vero dramma è che quelle persone sono lì, in questo momento. E che la scelta del nostro governo di scendere a patti con la Libia ci rende tutti responsabili del destino di migliaia di persone innocenti.

E per non essere complici di questa tragedia l’unica cosa che ci resta da fare è informarci, parlare, urlare, protestare, scrivere e non girare la testa dall’altra parte. Così come non vorremmo che gli altri facessero di fronte alle ingiustizie che dovessimo subire noi.

Perché il silenzio è dei complici.

(Arci ASKAVUSA)

giovedì 1 luglio 2010

Lampedusa: La scuola che non c'è...


A Lampedusa e Linosa puntualmente si ripresenta il problema della mancanza di continuità didattica, perchè le insegnanti che arrivano sull'isola sono continuamente assenti, con mille scuse e mille scappatoie, a questo si aggiunge la mancata chiamata delle supplenti da parte della dirigente scolastica, che giustifica questo con la mancanza di fondi,risposta che non ritengo sufficiente per giustificare una tale assenza di coperture nelle classi senza docenti di ruolo.

Spesso abbiamo chiesto una legge per le isole e i luoghi svantaggiati, una legge che tenesse conto dell'importanza che in un luogo come Lampedusa, ha avere insegnanti del posto e insegnanti che scelgano di vivere a Lampedusa almeno per cinque anni, ma nessuna istituzione ha mai risposto a queste richieste. La situazione è veramente critica, visto che gli alunni non hanno una vita scolastica regolare, spesso si ritrovano a svolgere tre ore di educazione fisica, o quattro di religione, addirittura in una quinta elementare è mancata la maestra di matematica per tutto l'anno.

Andando a guardare un po' le graduatorie della provincia di Agrigento salta una cosa all'occhio

l'enorme quantità di insegnanti che hanno la dicitura PD = ART. 21 L. 104/92 e PG = ART.33, COMMA 5 E 7, LEGGE 104/92, queste due sigle significano che l'insegnante è invalida o nel caso del “PG” ha un parente invalido da accudire.

Ora questo numero spropositato di insegnanti invalide o con un parente invalido fanno pensare, se si confrontano con altre graduatorie di altre province ci si accorge ancora di più dell'anomalia, se poi pensiamo che Lampedusa e Linosa sono sprovviste di un ospedale non si capisce come queste persone invalide possano trovare in Lampedusa un luogo adeguato per svolgere il loro lavoro, e come può chi deve accudire un proprio caro ammalato trasferirsi a Lampedusa ?

Ora, è bene puntualizzare l'enorme importanza di queste leggi che tutelano e garantiscono ai lavoratori una giusta e dignitosa vita lavorativa e che sono state conquistate con enormi sacrifici e battaglie, ma non si capisce questa incredibile quantità di docenti malati nella provincia di Agrigento, non si capisce che tipo di controlli facciano i medici sugli insegnanti,che tipo di controlli facciano gli organi preposti all'interno della scuola, come mai il presidente della provincia di Agrigento che è stato insegnante e preside non si accorge di questa anomalia, come mai non se ne accorge nessuno di questa anomalia, come mai tutti parlano di certificati di malattia comprati, sono solo voci ? Non è bene che qualcuno indaghi su questi fatti. Sembra che l'illegalità sia stata ormai accettata dalle istituzioni nostrane, e chi subisce o non ha la forza di reagire o trova in chi dovrebbe garantire i propri diritti altri muri di gomma,c'è chi pensa seriamente di andare via e chi si rassegna e piano piano viene assorbito e plasmato dal sistema con tanto di frase”Il mondo è cosi non si può cambiare”.

Ci sono cittadini invece che non si arrendono affatto e continuano cercando nella legalità e nelle istituzioni la via per risorgere, ostinatamente, pretendendo giustizia.

Credo fermamente che tra i rappresentanti dello stato ci sia veramente chi vuole stabilire principi di giustizia, legalità e sviluppo, io mi rivolgo a questi con fiducia chiedendo di risolvere la questione dell'istruzione a Lampedusa e ricordo ancora i tre punti fondamentali:

1 Le strutture scolastiche

2 L'assenza prolungata degli insegnanti.

3 Il controllo accurato dei permessi per malattia e dei certificati di invalidità.

Per ultimo voglio ricordare che una legge speciale per le isole e per i luoghi che non hanno garantita una continuità territoriale, che metta primi in graduatoria gli insegnanti del posto o di chi fa una specifica richiesta per insegnare per almeno 5 anni in uno di questi luoghi, potrebbe essere una soluzione a questo grave problema che penalizza in maniera sostanziale la vita di questi luoghi.




Arci Askavusa

Liberi Cittadini Crescono...