appello
Appello a tutti...
Quest'anno il Lampedusa in Festival è arrivato alla sua terza edizione. Con molto entusiasmo stiamo portando avanti questa iniziativa che riteniamo sia importante per Lampedusa, i lampedusani e tutti coloro che amano l'isola. Purtroppo, anche quest'anno, dobbiamo fare i conti con le nostre tante idee e i nostri pochi fondi per realizzarle.
Chiediamo a tutti coloro che credono nel Lampedusa in Festival e nel lavoro che Askavusa sta facendo -rispetto all'immigrazione e al territorio di Lampedusa- di dare un contributo, anche minimo, per permettere al Festival di svolgere quella funzione di confronto e arricchimento culturale che ha avuto nelle passate edizioni.
Per donazioni:
Ass. Culturale Askavusa
Banca Sant'Angelo
IBAN: IT 06N0577282960000000006970
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askavusa@gmail.com
mercoledì 30 giugno 2010
Lampedusa Il Consiglio Comunale Approva tutto
martedì 29 giugno 2010
Ecocalendario Lampedusa: Verso le cazzate infinite e oltre...
- Vista la necessità di salvaguardare il nostro territorio e renderlo più vivibile ed accogliente per i turisti ma soprattutto per tutti noi isolani si prega tutta la cittadinanza ad una totale collaborazione.
- ORGANICO
• Posizionare il sacchetto con la tipologia del rifiuto come indicato dal calendario davanti al proprio n° civico.
• Vista l'impossibilità a distribuire i sacchetti colorati si consiglia di usare buste per la spesa.
• Ridurre il volume delle bottiglie di Plastica e richiuderli con il proprio tappo.
• Ridurre notevolmente l'abbandono dei rifiuti ingombranti nelle strade chiamando il numero telefonico indicato e prenotarsi il ritiro a domicilio.
• Per le abitazioni che non sono coperte momentaneamente dal servizio di raccolta "porta a porta" si prega di rispettare l'orario per il conferimento negli appositi cassonetti come indicato dall'ordinanza.
Aiutaci a differenziare!
Un ambiente sano dipende dai nostri comportamenti.
domenica 27 giugno 2010
Consiglio comunale: Terreni in Vendita
Arci Askavusa informa, che domani Lunedì 28 giugno 2010, si terrà alle ore 15:00 presso l'aula consiliare dell'area marina protetta un consiglio comunale nel quale si discuterà della vendita di terreni comunali da parte del comune.
mercoledì 9 giugno 2010
Comunità di Lampedusa "Curnuta e Mazziata"
In riferimento al Regolamento Comunale Gestione dei Rifiuti, il Comune deve adottare iniziative dirette a favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dai rifiuti , deve favorire la riduzione dello smaltimento attraverso:
- Il reimpiego e il riciclaggio
- Forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiuti
- Adozione di misure economiche e la determinazione di condizioni di appalto che prevedano la separazione della Raccolta Differenziata
Nell’attività di gestione dei rifiuti urbani, il Comune si può avvalere della collaborazione delle associazioni di volontariato e della partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni.
In base al sunto dei su citati punti, l’associazione “Arci Askavusa”, pur non tralasciando l’importanza della pratica della prevenzione e riduzione, in questo programma, da presentare all’attuale amministrazione, vuole delineare una linea guida per attuare un sistema di raccolta differenziata porta a porta come complemento nella delicata gestione dei rifiuti.
OGGETTO DELLA PROPOSTA
Come indicato nell’introduzione del presente prospetto, la proposta consiste nel richiedere al Comune l’espletamento delle seguenti prestazioni:
1) Raccolta a domicilio dei rifiuti urbani indifferenziati (frazione secca)
2) Raccolta a domicilio delle seguenti frazioni differenziate di rifiuti urbani recuperabili:
a) frazione organica
b) carta e cartone
c) imballaggi in plastica
d) vetro, metalli e alluminio
3) Dotazione in comodato d’uso a chi ne faccia richiesta di contenitori per il compostaggio domestico.
4) Abbandono della dotazione dei cassonetti stradali e relative campane per la differenziata
Sono esclusi dal servizio rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali, artigianali, agricole o attività commerciali e di servizi che, per qualità e/o quantità non siano dichiarati e/o considerati assimilabili ai rifiuti urbani come definiti dal Regolamento Comunale di Gestione dei Rifiuti.
MODALITA’ PER L’UTENZA
Verranno consegnati all’utente: - bidoncini da lt. 20 con sacchetti in mater-bi per la raccolta dell’umido organico
- sacchi da lt. 120 color… per la raccolta di imballaggi in plastica
- sacchi da 25, 55 e 110 lt color… per la raccolta del residuo secco non riciclabile (sacchi prepagati)
- bidoncini da lt. 25 colori per la raccolta di vetro, alluminio, metalli
- la carta/cartone non necessita di contenitori, deve essere impilata o legata
Il conferimento avrà luogo al piano terra, nel sito usualmente fissato per il deposito di contenitori e comunque in prossimità del fronte stradale della proprietà.
GIORNI DI RACCOLTA
Frequenza di 2 volte alla settimana per la frazione organica durante il periodo invernale (ottobre-aprile)
Frequenza di 3 volte alla settimana per la frazione organica durante il periodo estivo (maggio settembre)
Frequenza di 2 volte alla settimana per il residuo secco
Frequenza di 1 una volta alla settimana per carta, cartone, imballaggi in plastica
Frequenza di 1 volta ogni quindici giorni di vetro, alluminio, metalli
L’orario della raccolta presso gli utenti deve essere compreso tra le ore 6.00 e le ore 13.00. Le fasi di raccolta e trasporto dovranno essere svolte in modo da garantire efficienza funzionale ed efficacia igienica, nonché la piena soddisfazione dell’utenza.
SMALTIMENTO
I rifiuti da avviare allo smaltimento finale devono essere il più possibile ridotti potenziando la prevenzione e le attività di riutilizzo, di riciclaggio e di recupero. In base a questo principio chiediamo che il Comune si impegni, se necessario, a creare una piccola quanto basta isola ecologica, in modo da rendere più efficiente la selezione dei materiali riutilizzabili, riciclabili e recuperabili, materiali che devono essere indirizzati a ditte specializzate che evitano l’invio di questi a pratiche di recupero energia come l’incenerimento o la biomassa.
Analogo discorso per il rifiuto non recuperabile, che deve essere avviato a ditte specializzate che si occupano del Trattamento Meccanico Biologico o del Compostaggio.
Queste pratiche devono essere documentabili dalla ditta che si occuperà in appalto dello smaltimento.
OBIETTIVO MINIMO
L’obiettivo minimo da raggiungere entro il biennio è almeno il 70% di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti e una produzione rifiuti pro-capite giornaliera di Kg…
EDUCAZIONE E PREVENZIONE
L’attuale proposta che esponiamo necessita di un cambiamento deciso della gestione del rifiuto, soprattutto da parte del cittadino. Proponiamo dunque che il Comune, in modi da concordare in seguito con la collaborazione delle associazioni di volontariato e della partecipazione dei cittadini e dei loro gruppi, stili, prima dell’attuazione del progetto, un piano di educazione rivolto all’utente con dibattiti pubblici e organizzazione di corsi suddivisi per quartiere, e a progetto avviato, stili un piano di educazione nelle scuole. Proponiamo inoltre l’apertura o il rafforzamento (se già esistente) di uno sportello e un sito internet efficente, anche per poche ore alla settimana, dove il cittadino possa rivolgersi per eventuali informazioni o reclami. Sempre in stretta collaborazione con associazioni ambientaliste o gruppi di cittadini sensibili all’emergenza rifiuti, il Comune deve promuovere la diffusione di informazioni e consigli utili per l’utente per fare si che possa attuare concretamente una sensibile riduzione della produzione giornaliera pro-capite di rifiuto, inoltre chiediamo che stipuli convenzioni con i commercianti per una riduzione degli imballaggi inutili, premiando chi segue questa pratica. Un impegno diretto da parte del Comune, sarebbe l’istituire, per esempio, distributori automatici con metodo di ricarica di detersivi o imporre a commercianti e giornali locali la riduzione della distribuzione gratuita porta a porta dei messaggi pubblicitari e commerciali, spesso colpevoli di una produzione inutile di rifiuti che con il sistema proposto potrebbe negativamente incidere sulla tariffa rifiuti dell’utente.
TASSA RIFIUTI
Con il nuovo sistema di raccolta domiciliare verrà applicata la tariffa puntale, il sistema di calcolo della tariffa rifiuti sarà più equo, perché verrà misurata la quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti da ciascuna utenza.
La tariffa si compone in due parti:
- La quota fissa: è determinata in relazione ai costi per l’istituzione e l’attivazione del servizio
- La quota variabile: è rapportata alle quantità di rifiuti conferiti al servizio di raccolta, determinati dalla capacità dei sacchi per il rifiuto secco non riciclabile conferiti da ogni utenza.
Ogni famiglia verrà dotata di un badge personalizzato che consentirà di ritirare i vari sacchetti per la differenziazione.
AREA DI AZIONE
Tutto il territorio di Lampedusa compresa la frazione di Linosa.
SANZIONI
I rifiuti conferiti in contenitori diversi da quelli previsti dovranno, dall’impresa deputata alla raccolta, essere lasciati sul posto; in tal caso gli addetti dell’impresa dovranno segnalare al Servizio Ecologia del Comune e/o al Comando di polizia locale, dove sono stati rinvenuti i rifiuti non contenuti nell’apposito sacco. Dopo un primo avviso, l’utente identificato sarà sanzionabile con un’ammenda per il mancato rispetto delle procedure corrette.
Ci teniamo a precisare che quello che avete appena letto non è tutto frutto della nostra genialità, poichè quello che proponiamo esiste già da tempo, anche un bambino di 10 anni avrebbe potuto proporre una cosa del genere, avendo un pc e una connessione alla rete, il che rende ancora più grave la posizione dell'attuale amministrazione, a nostro modo di vedere.
Arci Askavusa
Liberi Cittadini Crescono...
lunedì 7 giugno 2010
Comunicato Arci "Cittadinanza"
GIACOMO SFERLAZZO Secondo Posto al PREMIO SIAE IV Edizione
venerdì 4 giugno 2010
Giacomo Sferlazzo in Finale al Premio SIAE X Demo
mercoledì 2 giugno 2010
Stipendi d’oro ai dirigenti del Comune di Lampedusa
La responsabile degli Affari economici e finanziari percepisce uno stipendio lordo di 85.248 contro 16.666 della collega di Aragona, 58,129 del collega di Porto Empedocle e 79.208 di quello di Agrigento
Il comandante dei Vigili Urbani costa al Comune 35.553 euro lordi contro 42.898 euro del collega di Aragona, 58.129 di Porto Empedocle e 48.210 euro di Agrigento. Sembra poco rispetto agli altri emolumenti ma se lo rapportiamo al numero degli abitanti l’incidenza è di 6.21 punti paragonati ai 0.88 punti del suo collega di Agrigento.
Assalto israeliano alla freedom flotilla : la testimonianza di Arrigoni, volontario italiano
martedì 1 giugno 2010
Open Space Technology Parte 1
A questo proposito Arci Askavusa attiva il primo di una lunga serie di post dedicati a questa metodologia da molti anni sperimentata in numerose località del mondo con evidenti successi.
Quello che andrete a leggere di seguito potrà darvi una spiegazione a grandi linee sull'essenza e la funzionalità di questo innovativo sistema di democrazia partecipativa.
L’Open Space Technology
è una metodologia che permette, all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione, di creare workshop e meeting particolarmente ispirati e produttivi. È stato sperimentato negli ultimi vent’anni in differenti paesi del mondo, impiegato nella gestione di gruppi composti da un minimo di 5 a un massimo di 2000 persone, in conferenze della durata di una, due o anche tre giornate.
Si tratta di una metodologia innovativa poiché in tal modo le persone tendono a non annoiarsi e, anche grazie a un clima piacevole, in tempi relativamente brevi esse producono un documento riassuntivo di tutte le proposte/progetti elaborati dal gruppo, l’instant report. Documento che oltre alla sua utilità pratica diviene testimonianza di un lavoro fatto e garante degli impegni presi.
Funzionamento
Harrison Owen, pioniere dell’Open Space Technology, ha notato nel corso della sua esperienza di organizzatore di conferenze come le persone si confrontino con molto più entusiasmo durante i coffee break che non nelle fasi di lavoro. È giunto quindi a considerare l'ipotesi di strutturare un’intera conferenza in modo che i partecipanti si sentano liberi di proporre gli argomenti e di discuterli solo se interessati ad essi.
Se il gruppo di lavoro è unito da passione e interesse, allora sarà in grado di auto-organizzarsi e di raggiungere il suo scopo.
Una conferenza gestita con il metodo Open Space Technology può durare da uno a tre giorni, e prevede solitamente questa agenda:
- nella prima parte si discute in maniera informale, cominciando a conoscere i vari punti di vista;
- nella seconda parte si discute approfonditamente del tema in questione;
- nella terza parte si prendono le decisioni.
Il lavoro si basa su quattro "principi" ed una sola "legge". I quattro principi sono:
- Chiunque venga è la persona giusta; le decisioni che vengono prese durante il lavoro sono opera di coloro che sono presenti. Non serve quindi pensare a chi sarebbe potuto intervenire o chi avremmo dovuto invitare, è molto più utile concentrarsi su quelli che ci sono. La partecipazione all’Open Space Technology dovrebbe essere sempre volontaria, infatti solo chi ha davvero a cuore il tema in discussione si impegnerà a fondo, sia nell’affrontarlo che nelle fasi di implementazione del progetto.
- Qualsiasi cosa accada è l’unica che possiamo avere; in una particolare situazione, con determinate persone e discutendo di un certo tema, il risultato che si otterrà è l’unico risultato possibile. Le sinergie e gli effetti che possono nascere dall’incontro di quelle persone sono imprevedibili ed irripetibili, per questo chi conduce un Open Space Technology deve rinunciare ad avere il controllo della situazione: tentare di imporre un risultato o un programma di lavoro è controproducente. Chi facilita un convegno Open Space deve avere totale fiducia nelle capacità del gruppo.
- Quando comincia è il momento giusto; l’aspetto creativo del metodo. È chiaro che dovranno esserci un inizio ed una fine, ma i processi di apprendimento creativo che avvengono all’interno del gruppo non possono seguire uno schema temporale predefinito. Decidere ad esempio di fare una pausa ad un certo orario può impedire ad un dialogo di avere termine, perdendo così informazioni o idee fondamentali alla realizzazione del progetto.
- Quando è finita è finita; se certe volte serve più tempo di quello previsto, altre accade il contrario. Se ad esempio si hanno a disposizione due ore per trattare un certo argomento, ma la discussione si esaurisce più velocemente del previsto, è inutile continuare a ripetersi, molto meglio dedicare il nostro tempo ad altro.
Mentre l’unica legge che regola l’Open Space Technology è la legge dei due piedi. Un nome tanto curioso si deve al fatto che vuole ricordare che tutti hanno due piedi e devono essere pronti ad usarli. Se una persona si trova a conversare di un argomento e non ritiene di poter essere utile, oppure non è interessata, è molto meglio che si alzi e si sposti (su due piedi, per l'appunto) in un altro gruppo dove può essere più utile. Questo atteggiamento non va interpretato come una mancanza di educazione, ma come un modo per migliorare la qualità del lavoro.
Condizioni di utilizzo
L’Open Space Technology può essere uno strumento efficace, ma deve essere utilizzato solo se si verificano particolari condizioni. Diversamente, oltre a diventare inefficace, si riduce ad essere uno spreco di tempo e di denaro. Funziona solo in una situazione che comporta:
- Un serio e reale problema su cui lavorare
- Un’elevata complessità
- Molteplici punti di vista
- Conflittualità diffusa
- Necessità di trovare una soluzione nell’immediato
Ambientazione
Il luogo ideale dove svolgere una conferenza Open Space Technology deve essere dotato di una stanza abbastanza grande da poter ospitare tutti i partecipanti seduti in circolo ed altre stanze più piccole, facilmente raggiungibili, per i gruppi che si formeranno nelle fasi di lavoro. Lo spazio non deve essere particolarmente strutturato, è importante invece che sia confortevole. Elementi fisici, come tavoli e scrivanie, non servono in quanto occupano spazio ed intralciano i movimenti delle persone.
Nella stanza centrale deve esserci una parete dove poter sistemare i cartelloni prodotti dal gruppo, che devono essere ben visibili e facilmente accessibili. Una parte della stanza ospita la zona computer/fotocopiatrice, adibita alla redazione dell’instant report, mentre un’altra sarà la zona dedicata al coffe break.
È importante che i partecipanti siano seduti in circolo su delle sedie e che le sedie si possano spostare con facilità; il centro del circolo deve essere vuoto, così che tutti si possano guardare negli occhi e sentire alla pari degli altri. In questo modo, già dal principio si viene a creare una sensazione di uguaglianza e partecipazione.
Il ruolo del facilitatore
Facilitare un open Space Technology è un’esperienza molto diversa da ogni altra esperienza di facilitazione, in quanto il desiderio di avere il controllo sugli eventi deve essere messo da parte. Il facilitatore deve prima di tutto definire i tempi, gli spazi, lanciare il tema da discutere ed esporre la legge ed i quattro principi. Quando il gruppo è sistemato in cerchio egli deve “aprire lo spazio” entrando al centro. Prendere la parola per presentare il tema da discutere e spiegare che il muro vuoto nella stanza centrale rappresenta il programma di lavoro e che esso sarà costruito sul momento e dai partecipanti stessi.
Il muro assume la funzione di bacheca ed il gruppo la riempie con le sue proposte.
A questo punto il facilitatore deve spiegare come effettuare questa operazione: ogni persona che pensa di avere un argomento di discussione sul tema deve scriverlo su di un cartoncino, poi alzarsi e presentarlo al gruppo, tenendo ben presente che chi ha proposto l’argomento sia certo di averlo particolarmente a cuore e che non pensi che qualcun altro debba occuparsene. Quando i temi saranno esauriti ogni promotore dovrà attaccare alla bacheca il suo cartoncino, una volta terminata questa operazione tutti potranno osservare i vari argomenti emersi e decidere a quale gruppo intendono unirsi. I gruppi formati saranno autogestiti e produrranno, una volta esauriti gli argomenti di discussione, un report che unito a quelli degli altri gruppi andrà a formare l’instant report di fine lavori.
Al termine della giornata è prevista la sessione di chiusura, oppure sessione di aggiornamento dei lavori se l’Open Space Technology e suddiviso in più giornate. Non necessita di particolari formalità, ci si mette nuovamente tutti in cerchio ed il facilitatore chiede se qualcuno abbia voglia di esprimere la sua opinione sul lavoro svolto e cosa abbia intenzione di fare alla luce dei fatti emersi.
La fase conclusiva consiste nella redazione dei report. Ogni gruppo di lavoro produce un report alla fine di ogni sessione, inserendo i dati emersi durante la discussione del tema proposto in un computer e poi stampandoli. I rispettivi report vengono appesi al muro centrale, in modo che tutti possano costantemente consultarli. Poco prima della fine della giornata i singoli report vengono uniti in un unico documento e ad ognuno dei partecipanti ne viene fornita una copia personale.
Può sembrare che il facilitatore, una volta esaurita la fase iniziale di spiegazione, abbia pressoché terminato il suo compito, ma non è così. Egli deve essere sempre presente, ovviamente fisicamente, ma anche mentalmente concentrato e sempre disponibile. Deve trasmettere sicurezza e tranquillità, dire sempre la verità in modo da guadagnarsi la fiducia delle persone. Infine deve essere capace di non tentare di controllare gli eventi per portarli ad un punto da lui preventivamente deciso; un atteggiamento simile porterebbe al sicuro fallimento dell’Open Space Technology.
FONTE: WIKIPEDIA