appello
Appello a tutti...
Quest'anno il Lampedusa in Festival è arrivato alla sua terza edizione. Con molto entusiasmo stiamo portando avanti questa iniziativa che riteniamo sia importante per Lampedusa, i lampedusani e tutti coloro che amano l'isola. Purtroppo, anche quest'anno, dobbiamo fare i conti con le nostre tante idee e i nostri pochi fondi per realizzarle.
Chiediamo a tutti coloro che credono nel Lampedusa in Festival e nel lavoro che Askavusa sta facendo -rispetto all'immigrazione e al territorio di Lampedusa- di dare un contributo, anche minimo, per permettere al Festival di svolgere quella funzione di confronto e arricchimento culturale che ha avuto nelle passate edizioni.
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giovedì 9 luglio 2009
Black list: dove la libertà religiosa non è ammessa
Buone notizie per il Bangladesh rimosso quest’anno dalla black list. Il Paese musulmano, con una storia di violenze contro le minoranze, specialmente induiste, ha visto le angherie diminuire durante le elezioni di dicembre. Il diritto di professare liberamente il proprio credo religioso è sempre più a rischio anche in Russia e in Turchia. Questi paesi insieme ad altri nove sono borderline, rischiano cioè di entrare nella lista nera, ma per il momento sono dei “sorvegliati speciali”. In Russia, la commissione ha trovato particolarmente criticabile "un nuovo corpo nel ministero della Giustizia con poteri senza precedenti per controllare e monitorare i gruppi religiosi". Il rapporto descrive anche "un incremento delle violazioni della libertà di religione da parte di responsabili governativi, in particolare contro gruppi religiosi "non tradizionali e musulmani". Il problema della Turchia è la sua interpretazione del secolarismo che si traduce "in numerose violazioni delle libertà di religione nei confronti delle minoranze religiose".
Il rapporto critica la sentenza costituzionale contro il velo islamico per le donne nelle università. Oltre a Russia e Turchia, la commissione ha aggiunto alla lista, Laos, Somalia, Tajikistan e Venezuela. Già da tempo figuravano invece l’Afghanistan, la Bielorussia, Cuba ed Egitto, perchè i loro governi o fanno discriminazioni religiose o non sono in grado di contenere le violenze religiose.
Il rapporto copre il periodo che va da Maggio 2008 ad aprile 2009.
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