appello
Appello a tutti...
Quest'anno il Lampedusa in Festival è arrivato alla sua terza edizione. Con molto entusiasmo stiamo portando avanti questa iniziativa che riteniamo sia importante per Lampedusa, i lampedusani e tutti coloro che amano l'isola. Purtroppo, anche quest'anno, dobbiamo fare i conti con le nostre tante idee e i nostri pochi fondi per realizzarle.
Chiediamo a tutti coloro che credono nel Lampedusa in Festival e nel lavoro che Askavusa sta facendo -rispetto all'immigrazione e al territorio di Lampedusa- di dare un contributo, anche minimo, per permettere al Festival di svolgere quella funzione di confronto e arricchimento culturale che ha avuto nelle passate edizioni.
Per donazioni:
Ass. Culturale Askavusa
Banca Sant'Angelo
IBAN: IT 06N0577282960000000006970
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domenica 18 luglio 2010
LampedusainFestival - Opere selezionate per La partecipazione alla fase finale del concorso
SEZIONE MIGRANTI INCONTRO CON L’ALTRO
> sabato 24 luglio dalle ore 20.30 <
Ali di cera di Hedy Krissane - durata 7’00”
Un naufrago approda su una bellissima spiaggia. Quando si imbatte in un cartone di pizza capisce di essere in Italia. La sua gioia è incontenibile e si lancia in una danza sfrenata
O’Scia la frontiera di Lorenzo Galeazzi e Danilo Monte - durata 27’06”
Il film mostra le fasi del soccorso, accoglienza, detenzione dei migranti che arrivano a Lampedusa e le tante contraddizioni che si celano dietro questo processo. Dallo status di queste persone, clandestini o naufraghi alle reazioni dei lampedusani che rappresentano la cartina di tornasole della parte più umile della nostra società, quella che si sente minacciata e abbandonata dalle istituzioni di fronte alla minaccia dell’arrivo dello straniero
Rosarno: il tempo delle arance di Nicola Angrisano - durata 29’00”
Volevano braccia e sono arrivati uomini… “Il Tempo delle Arance” è un video realizzato da InsuTv a Rosarno nei giorni del pogrom e della deportazione dei migranti per ritrovare, nelle immagini e nei racconti dei protagonisti, le ragioni della ribellione contro la violenza e l’apartheid. Cui è seguita la vendetta della mafia e del governo…
Graffi nel mondo di Francesco Marcelli e Brunella Marcelli - durata 30’00”
Ambientato nell’ Istituto Multietnico del quartiere Esquilino di Roma, il video segue un gruppo di ragazzi, impegnati in una serie di progetti artistici, aventi come tema la spiritualità attraverso i colori dei simboli e delle emozioni. La scuola diventa così una sorta di laboratorio- factory dove vengono superati confilitti, diversità etniche e religiose e dove i ragazzi possono riflettere sui valori della bellezza, della solidarietà e del lavoro in comune.
Migrantes di Giuseppe Tumino - durata 30’00”
Interpreti: studenti delle classi IV A, IV B e IV C del Liceo di Scienze Sociali G. Vico di Ragusa.
Migrantes è un progetto di ricerca sociale realizzato tramite un documentario con interviste ad immigrati stranieri presenti a Ragusa ed immigrati italiani all’estero, per misurarne analogie e differenze. Il documentario comprende una visita al porto di Pozzallo, il secondo per numero di approdi per i migranti provenienti dall’Africa. Questo lavoro si inserisce nei rapporti di collaborazione tra la scuola e la Caritas diocesana per fornire informazioni e strumenti agli alunni del Liceo G. Vico di Ragusa e come momento di approfondimento nel dibattito sulle migrazioni.
Le conte de l’oiseau et de l’hyène di Eva Sollgruber - durata 6’30
La vita di tutti i giorni a Dakar, la capitale del Senegal, strettamente connessa alla realtà migratoria è al centro di questo filmato di animazione. Mostra un viaggio che trasferisce dalla contemporanea discussione europea sulla migrazione alla egemonia coloniale della quotidiana realtà di Dakar per finire nella vita migratoria in Europa. I ritratti generati oscillano tra la realtà e la fantasia e mostrano un viaggio incerto attraverso il quale lo spettatore può immergersi in una larga varietà di pensieri e percezioni dei migranti. Disegni creati da abitanti di Thiaroye Sur Mer, un sobborgo di Dakar, accompagnano l'osservatore nei diversi episodi del filmato.
Ghibli di Gabriele Cecconi - durata 23'00"
Sera del 31 dicembre. Franco sta ultimando un articolo per il suo giornale, il tempo passa e squilla il telefono. È Manuela, la sua ragazza, che lo rimprovera per il ritardo. La discussione degenera in litigio, Manuela si rifiuta di andare al cenone, Franco decide di andarci da solo. In strada accidentalmente urta un vu' cumpra' marocchino e Franco lo invita ad andare con lui al cenone degli amici.
L'ultima cena… a Lampedusa di Kirka Marull - durata 7'15"
Questo video rappresenta ironicamente la preparazione dell’emigrante prima di partire (Kirka prepara il supporto del quadro) e l’ultima cena a casa sua (Kirka si prepara la sua cena) ma quallo che viene rappresentato nel quadro che si dipinge è una cena a Lampedusa tra quelli che sono “i padroni” della terra dove l’immigrante arriva cercando accoglienza e che metaforicamente si mangiano spietatamente la vita di questo immigrante.
SEZIONE INFORMAZIONE
> giovedì 22 luglio dalle ore 20.30 <
Gaza guerra all’informazione di Anna Maria Selini - durata 30’00”
Durante l'operazione militare israeliana Piombo fuso hanno perso la vita in sei, per mostrare al mondo la guerra che Israele non voleva venisse raccontata. Negli stessi giorni sono stati coinvolti, subendo intimidazioni anche fisiche, nei regolamenti di conti interni tra i partiti rivali Fatah e Hamas. Ma anche oggi, che il conflitto è terminato, i giornalisti palestinesi denunciano meno libertà e maggiori controlli. Perché, che sia condotta da Israele, Hamas o Fatah, a Gaza la guerra all’informazione continua.
Strade di casa di Alessandro Antonio Dandolo – durata 42’00”
Una clinica mai aperta ed un ex liceo artistico romano ospitano, da quattro anni, novanta nuclei familiari per un complessivo di trecento persone tra donne, uomini e bambini provenienti da tessuti sociali e nazionalità differenti. La casa come comune divisore scavalca culture, usanze, religioni e rappresenta, più di ogni altra cosa, il fondamentale diritto ad una vita dignitosa.
Via Anelli, la chiusura del ghetto di Marco Segato – durata 68’00”
Il Complesso Serenissima, via Anelli a Padova, è un quartiere privato costruito alla fine degli anni settanta per ospitare gli studenti universitari fuorisede: una piazza circondata da sei palazzine con 287 miniappartamenti di 28 mq ciascuno. Negli anni novanta gli inquilini italiani se ne vanno lasciando il posto ai molti immigrati arrivati in città in cerca di lavoro. Sovraffollamento, degrado e criminalità trasformano in pochi anni il Complesso Serenissima nel ghetto di via Anelli. Nel 2005 l'amministrazione comunale decide di riqualificare la zona nonostante l'opposizione dei proprietari, tutti italiani. Saranno necessari più di due anni di lavoro per chiudere definitivamente le sei palazzine ormai fatiscenti e trasferire gli inquilini regolari in case più dignitose. Nel documentario, il lavoro degli operatori impegnati nelle operazioni di chiusura si mescola alle voci degli immigrati che vi abitano per raccontare la quotidianità di un luogo tra i più immaginati ma meno conosciuti del nordest.
> venerdì 23 luglio dalle ore 20.30 <
La guerra di Mario di Vincenzo Caricari - durata 50’00”
Il documentario ripercorre i tre anni di lotta di Mario Congiusta, padre di Gianluca, giovane imprenditore barbaramente assassinato nel maggio 2005 dalla ‘ndrangheta a Siderno (RC), suo paese natale. Da allora la sua famiglia, e in particolare il padre, hanno iniziato una lotta finalizzata all’ottenimento di giustizia e di verità, ma non circoscrivendola al solo caso del figlio, ma a tutti i casi di omicidi irrisolti e, in generale, a tutti i casi di ‘ndrangheta, di mafiosità e di illegalità.
Nel corso dell’anno 2006, visto l’assordante silenzio relativo alle indagini sull’omicidio di Gianluca e su tutti gli altri 32 omicidi nella sola Locride, comincia in silenzio e senza clamori la battaglia di Mario Congiusta…
La terra (e) strema di Enrico Montalbano, Angela Giardina e Ilaria Sposito - durata 55’00”
Prod. Andy Studio Video e Stiftung Menschenwurde und Arbeitswelt Stiftung Omina Freundeshilfe –ASGI -Arci Sicilia.
Il racconto si snoda dall’est all’ ovest della Sicilia, sui territori delle grandi raccolte stagionali. È un racconto delle “campagne” e dei soggetti che compongono la produzione e il sistema agricolo, soggetti che sono invisibili ai più, al mondo urbano e metropolitano: il piccolo produttore che diviene bracciante di sé stesso, e il bracciante straniero che lavora per due soldi, senza contratto, senza casa.
Rosita no se desplaza di Alessandro Acito - durata 30’00”
In Colombia si combatte da troppi anni una feroce guerra civile le cui vittime sono soprattutto i poveri delle periferie e delle campagne. I guerriglieri delle FARC e i paramilitari di destra hanno costretto un sacco di gente ad abbandonare la terra per rifugiarsi in città e trasformarsi in mendicanti (i cosidetti desplazados- sfollati). Attraverso le testimonianze dirette e pareri di esperti, il fenomeno viene esaminato da vicino. Il quadro appare tragico e privo di sbocchi; eppure Rosita riesce a ottenere una discarica in affidamento e a trasformarla con duro lavoro in una fattoria di agricoltura organica; a due passi dai quartieri residenziali della capitale colombiana, recupera le antiche tradizioni indigene e crea lavoro per altri sfollati..
Sezione Naturalistica
> giovedì 22 luglio dalle ore 20.30 <
Be water, my friend di Antonio Martino – durata 14’20”
"Ciò che è oggi non è quello che era ieri né quello che sarà domani". In questa frase la disperazione e rassegnazione degli ex pescatori di Muynaq, piccola cittadina sulle ex sponde del Lago di Aral. La città, ormai fantasma, e i suoi abitanti sono vittime di un inarrestabile disastro ambientale in atto ormai da decenni
Iblei - Storie e luoghi di un parco (abstract) di Vincenzo Cascone – durata 8’
Un documentario sul Parco degli Iblei, di prossima istituzione, e, più in genere, sugli Iblei. Un viaggio alla (ri)scoperta del territorio, per raccontare la natura, la storia, l’uomo.Alle immagini del paesaggio e della natura, di grande potenza visiva, si alternano le interviste ai protagonisti degli Iblei, soggetti interessanti ed eclettici. Un racconto a più voci, in prima persona, grazie al contributo di chi il territorio lo vive per lavoro o per passione: artisti, studiosi, operatori. Il video diventa uno strumento per conoscere e far conoscere il territorio ibleo e per rendere merito a tutti coloro che si attivano per la sua tutela e valorizzazione.
www.lampedusainfestival.com
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